Conferenza Stampa del 18 ottobre 2016 di prolusione all’Assemblea Nazionale ANCeSCAO

Nell’Assemblea Nazionale che ci apprestiamo a tenere entreremo nel merito di alcune tematiche che sono fondamentali per delineare un futuro più rassicurante per la nostra Associazione

 

 

Comunicato Stampa

Conferenza Stampa del 18 ottobre 2016 di prolusione all’Assemblea Nazionale ANCeSCAO

Nei giorni 26-27-28 ottobre prossimi, l’Associazione Nazionale Centri Sociali Comitati Anziani e Orti ( ANCeSCAO acronimo) terrà la propria Assemblea Nazionale triennale, a San Marino presso Best Western Palace Hotel.

L’Assemblea si svolge in un periodo importante e delicato per la nostra vita associativa.

La situazione economica rimane sempre molto preoccupante e gli indici di disoccupazione in particolare quella giovanile e femminile restano troppo alti.

L’arrivo di folle di migranti la cui gestione resta caotica e contradditoria acuisce un senso di disagio tra i cittadini ed anche di forte allarmismo in particolare tra la popolazione anziana.

E’ realtà affermare che dal 2013 ad oggi la nostra società ha subito ulteriori modificazioni e purtroppo, non in senso positivo.

Egoismo ed individualismo, il diffondersi di atteggiamenti di insofferenza e di indifferenza nei confronti dei più deboli, l’aumento dell’aggressività - e non solo verbale - sono fenomeni che stanno fortemente incidendo nei rapporti sociali e chi, come noi, lavora a stretto contatto con le persone ne viene fortemente condizionato.

Il ruolo da noi svolto sino a poco tempo fa - e mi riferisco all’insieme delle attività che quotidianamente i nostri Centri sociali realizzano: attività ludico motorie, culturali, assistenziali - ha risentito fortemente di questo cambiamento che ha inciso profondamente su alcuni punti nevralgici che consentivano ai Centri di progettare, organizzare, realizzare iniziative il cui fine ultimo era di promuovere la solidarietà e la socializzazione tra le persone, di combattere la solitudine degli anziani , di facilitare il dialogo tra generazioni e tra genti di diversa origine.

Ci riferiamo innanzitutto al volontariato.

Chi come noi vive grazie al lavoro dei volontari ha dovuto prendere atto che le modifiche al sistema pensionistico hanno inciso negativamente sulla disponibilità delle persone ad impegnarsi; esse escono dal processo produttivo più anziani, più stressati e meno disposti ad assumere ruoli generici all’interno delle nostre strutture.

Ci riferiamo all’aumento dei costi di gestione registrato in questi ultimi anni dai nostri Centri.

Le Amministrazioni locali, oggi, chiedono il pagamento dell’affitto dei locali concessi in uso alle nostre strutture, altrettanto dicasi per le utenze (gas, luce, acqua, rifiuti, etc.) ed anche i costi per le opere di manutenzione straordinaria spesso se non è il Centro a pagarle non vengono eseguite.

Ci riferiamo ad un sistema fiscale che colpisce in modo ingiusto l’associazionismo di promozione sociale definendo commerciali attività che per noi sono indispensabili per sostenere i costi delle attività sociali e solidaristiche ( parliamo di cene sociali, attività di raccolta fondi, etc.).

Ci preme sottolineare che le nostre attività sono tutte sostenute da autofinanziamento e sino ad oggi non abbiamo mai ricevuto contributi da parte dello Stato o di altri Enti statali.

Il 25 maggio si è votata in via definitiva la legge delega per la Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale.

Questo provvedimento ha dato a tutti noi la speranza che su un settore di una tale importanza, finalmente, si sarebbe intervenuti riformando e ammodernando leggi, norme e quant’altro per consentirne un funzionamento corretto, e trasparente.

Così - in parte - è stato ma rimane ancora indefinita una vasta area di provvedimenti che dovranno essere formalizzati con la approvazione dei Decreti Delegati.

Qui si gioca veramente il futuro dell’associazionismo di promozione sociale. Qui si manifesterà la volontà del governo di promuovere in modo ordinato tutto l’associazionismo vero o si vorrà prediligerne solo alcune forme come l’Impresa Sociale o altre.

Nell’Assemblea nazionale che ci apprestiamo a tenere entreremo nel merito di queste tematiche che sono fondamentali per delineare un futuro più rassicurante per la nostra Associazione; dovremo anche decidere che struttura darci ora che le Provincie sono state abolite e si parla di Città metropolitane, di Unioni di Comuni e quant’altro.

Dovremo analizzare quali altri settori potremo affrontare; dovremo valutare se esistano altre aree sociali altri ruoli a cui interessarci.

Dobbiamo proseguire nell’impegno di formazione dei nostri gruppi dirigenti – riflettendo sulla possibilità anche di creare una scuola di formazione – , dobbiamo continuare l’aggiornamento degli strumenti informatici per mantenere l’Associazione al passo con l’evolversi delle tecnologie, il tutto per creare una rete di comunicazione interna veloce e a costi contenuti e nel contempo comunicare maggiormente con l’esterno (a parte citare gli obiettivi raggiunti ).

Dobbiamo meglio definire quali e quanti servizi siamo in grado di fornire ai nostri Soci; con quali strumenti e argomenti rinnovare il confronto con le Amministrazioni locali cercando una migliore collaborazione e nell’ottica di una vera sussidiarietà e non di una sudditanza.

Nel corso di questa Assemblea presenteremo la BOZZA di un nuovo Statuto nazionale. Sarà la Carta a cui dovremo riferirci nel futuro e per questo abbiamo introdotto modifiche ed innovazioni che possano meglio rispondere alle sollecitazioni che vengono dal corpo sociale e per strutturare ANCeSCAO secondo linee di politica associativa che rafforzino la nostra capacità di reazione, rafforzino l’identità dell’Associazione, la rendano più coesa.

Esarmo Righini
Presidente Nazionale

Intervista al Presidente Righini

2016