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L'Assemblea Nazionale approva il Documento Politico Programmatico 2016-2019

“Costruiamo per qualcosa non contro” “Creare un Welfare sempre meno rivendicativo e più propositivo”

 

Assemblea Nazionale 26-27-28 ottobre 2016

DOCUMENTO POLITICO PROGRAMMATICO

Il periodo che stiamo vivendo è un periodo importante e delicato sia per la nostra vita sociale che per quella associativa.

Lo scenario internazionale non è certamente rassicurante: il medio oriente rimane assieme all’Africa una delle zone più delicate del pianeta dove si commettono violenze inaudite e da dove partono folle di migranti in cerca di rifugio. La gestione del fenomeno migratorio si è dimostrata sino a questo momento caotica e contradditoria e per quanto riguarda il nostro Paese si va acuendo un senso di forte disagio tra i cittadini ed anche di un forte allarmismo tra la popolazione anziana.

La situazione economica rimane sempre molto preoccupante e gli indici di disoccupazione, in particolare quella giovanile e femminile, sono ancora troppo alti.

Mancanza di lavoro e difficoltà economiche generano tensioni sociali ed è realtà affermare che dal 2013 ad oggi la nostra società ha subito ulteriori modificazioni e purtroppo, non in senso positivo.

Egoismo ed individualismo, il diffondersi di atteggiamenti di insofferenza e di indifferenza nei confronti dei più deboli, l’aumento dell’aggressività - e non solo verbale - sono fenomeni che incidono fortemente nei rapporti sociali e chi, come noi, lavora a stretto contatto con le persone ne viene fortemente condizionato.

Il ruolo da noi svolto sino a poco tempo fa e ci riferiamo all’insieme delle attività che quotidianamente i nostri Centri sociali realizzano: ludico motorie, culturali, assistenziali, è stato fortemente condizionato da questo cambiamento; un cambiamento che ha inciso profondamente su alcuni punti nevralgici che consentivano ai Centri di progettare, organizzare, realizzare iniziative il cui fine ultimo era di promuovere la solidarietà e la socializzazione tra le persone, di combattere la solitudine degli anziani, di facilitare il dialogo tra generazioni e tra genti di diversa origine.

Il Volontariato è uno di questi.

Noi viviamo di volontariato ed abbiamo dovuto prendere atto che le modifiche apportate al sistema pensionistico in questi anni hanno inciso negativamente sulla disponibilità delle persone ad impegnarsi; esse escono dal processo produttivo più anziane, più stressate e meno disposte ad assumersi ruoli o generici o impegnativi all’interno delle nostre strutture.

Per non parlare poi degli aumenti dei costi di gestione e della fiscalità che puniscono ingiustamente attività che per noi sono indispensabili per la sopravvivenza e che vengono invece definite commerciali e quindi soggette a tassazione.

Il 25 maggio si è votata in via definitiva la Legge delega al governo per la Riforma del Terzo Settore, dell’impresa sociale e per la disciplina del servizio civile universale; legge che ha aperto nuove prospettive e possibilità al mondo dell’associazionismo.

Siamo di fronte ad un possibile enorme cambiamento.

Entro fine anno il governo è intenzionato a chiudere i decreti attuativi, in particolare quello su APS e OdV e quello sull’impresa sociale; poi ci sarà il nodo dei fondi da stanziare per i Centri di servizio al volontariato, per l’Osservatorio nazionale sul terzo settore e per la Fondazione nazionale per il terzo settore.

Sembra emergere una tendenza a superare la storica distinzione tra APS e OdV.

L’Assemblea Nazionale nella seduta conclusiva del 28 ottobre approva le proposte che chiede di inserire all’interno dei decreti delegati in materia di Riforma del Terzo Settore, in quanto detti argomenti incidono significativamente nella vita quotidiana dei nostri Centri Sociali:

Acquisizione della personalità giuridica.
Dato di grande importanza per tutti i nostri Centri Sociali sia sul versante della sburocratizzazione e semplificazione delle procedure che sul versante economico cioè dei costi per l’acquisizione della personalità giuridica anche da parte dei Circoli più piccoli e con minori risorse. Ricordiamo che la personalità giuridica è una delle tutele fondamentali sul piano patrimoniale per i legali rappresentanti dei Centri Sociali stessi nella loro veste di presidenti.
All’articolo 5 della legge 106 del 6 giugno 2016 si pone l’obiettivo di “armonizzare e coordinare le diverse discipline vigenti in materia di volontariato ed APS”. Questo obiettivo lo vogliamo concepire come stimolo a forme di collaborazione e disponibilità di risorse che consentano alle associazioni modalità di organizzazione all’altezza con i tempi. Gestire associazioni come ANCeSCAO che si reggono sul puro volontariato oggi appare impossibile. O si trovano modalità e risorse per forme organizzative che si avvalgano non in modo episodico del supporto e della consulenza di figure professionali o - con il solo volontariato - non si potrà più reggere la situazione già nel medio breve periodo.
Temi connessi al profilo tributario-fiscale nell’ambito del quale ridefinire e riposizionare attività che finora hanno poggiato più sul versante economico-imprenditoriale che non su quello istituzionale. Esempio concreto: cene, ballo e gite sociali devono essere in modo chiaro inquadrate nell’ambito delle attività istituzionali dei Centri Sociali proprio per la sua natura socializzante con una fisionomia fiscale, quindi, diversamente definita.
Questione rimborsi ai volontari. La soluzione all’annosa questione va semplificato facendo proprie, anche per il volontariato e le APS, le norme della Legge Veltroni vigente nell’ambito delle società sportive dilettantistiche.
Queste questioni, se si vuole parziali ma precise e concrete, L’Assemblea Nazionale ANCESCAO chiede formalmente al Governo di assumerle e farle proprie inserendole nei testi dei decreti legislativi delegati.

Altro tema di significativo rilievo emerso dal dibattito congressuale è il rapporto con ANCI e sistema delle autonomie locali, in modo particolare si rimarca la necessità di avere un rapporto più collaborativo partendo dal principio di sussidiarietà e quindi di rapporto politicamente paritario.

La discussione ha evidenziato, altresì, la velocità e l’ampiezza dei cambiamenti in atto nella società:

nei prossimi cinquanta anni solo un terzo della popolazione adulta avrà un lavoro;
l’età pensionabile, oggi elevata a 67 anni, non consente ai cosiddetti “Silver Age” (fino a 65 anni) di uscire dal mondo del lavoro e rendersi disponibili all’impegno sociale;
già da oggi il 44% dei “Silver Age” non vuole più fare volontariato organizzato, creando serie difficoltà alle azioni di proselitismo e rinnovo dei gruppi dirigenti.
Una società sempre più multietnica apre una seria riflessione alla operatività dei nostri Centri e delle nostre Strutture Territoriali. Pertanto indichiamo come percorso futuribile per i nostri Soci (Centri) le esperienze di innovazione-sperimentazione progettuale da concretizzare con la costruzione di reti con le altre Associazioni del Terzo Settore.

“Costruiamo per qualcosa non contro”

“Creare un Welfare sempre meno rivendicativo e più propositivo”

Consideriamo la tematica Orti come punto qualificante della nostra esperienza di aggregazione sociale dalla grande capacità innovativa sia per la parte sperimentale che per quella di integrazione sociale. Così come riteniamo essenziale sperimentazioni come quelle indicate dal Dottor Gino Mazzoli:“CONDOMINIO DELLE PICCOLE IMPRESE”.

In ultimo, raccogliendo le sollecitazioni provenienti dalla discussione, evidenziamo la necessità per ANCeSCAO e quindi sollecitiamo il nuovo gruppo dirigente nazionale ad impegnarsi a trovare risposte a temi quali:

- Rapporti con media e comunicazione interna. Riteniamo irrinunciabili strumenti come Newsletter , Rivista, Sito, Rapporto eletto territorio sempre più stringente e puntuale;
- Tesseramento. Sarà compito del nuovo Consiglio Nazionale affrontare tutte le tematiche relative, snellendo modalità e facilitando il rapporto Assemblea nazionale – Iscritto;
- Scelta dei Gruppi Dirigenti secondo criteri di vocazione-professionalità più che di territorialità. Particolare sollecitazione a coinvolgere la sensibilità femminile, ritenuta componente essenziale e risolutiva dei temi riguardanti innovazione ed integrazione.

Raccomandando a tutto il Gruppo Dirigente nazionale ed alle articolazioni territoriali il più attento impegno al lavoro di guida della Associazione sottoponiamo questo documento alla approvazione dell’Assemblea.

Documento Approvato il 28 ottobre 2016 dall’Assemblea Nazionale ANCeSCAO - tenutasi presso l'Hotel Best Western Palace Hotel di Serravalle (Repubblica di San Marino)

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